
Ritrovarsi per la prima volta davanti al Vajont non è cosa da poco. Una valle messa a nudo, spogliata da un lato dove, esposte, si intravedono ancora le ginocchia sbucciate di un monte ferito. Il primo senso colpito è sicuramente quello della vista, seguito a ruota dall’udito.
“Le radici non le tagli. Sono elastici con un capo legato al campanile e l’altro intorno la nostra vita.” Mauro Corona