
Sveglia, un caffè di corsa sfogliando le “nuove” notizie della giornata, il vestito buono per il lavoro, giacca, macchina e via verso una nuova giornata. Gli impegni di ogni giorno scandiscono le ore del mattino, un altro caffè ed è già pomeriggio, la famiglia, la palestra, i figli da portare ad allenamento e gli amici che chiamano per un saluto. Il lunedì, lento e alle volte sfinente, lascio spazio a una danza di giornate che si rincorrono una dopo l’altra, piene; il martedì cinema, il mercoledì spesa, il giovedì che profuma appena di finesettimana, e poi il venerdì, l’armistizio che prelude a quella calma serafica del weekend, dove le lancette dell’orologio scorrono placide, facendoti pregustare la quiete di minuti che avanzano a passeggio.
È martedì sera, una sarabanda iniziata con la camicia macchiata di marmellata e una collana di semafori rossi che mi hanno accompagnata al lavoro. Eccomi allora ritornare a domenica: 1.641 metri d’altitudine, un piede in Italia e l’altro già in Slovenia, il monte Matajur. Imponente cuore nelle Valli del Natisone, il Matajur scende abbracciando Forum Iulii, Cividale, e tenendo stretti i segreti di una terra così ricca di storia.
Quassù, dove nelle giornate più limpide si intravedono Venezia e i Colli Euganei, arrivò il colonnello Rommel prima di decretare la sconfitta di Caporetto; quassù, dove il respiro affannato batte all’unisono con l’incedere del vento, dove lo sguardo muove a 360° tra una cima e l’altra; quassù, dove in questa stagione la compagnia migliore è quella delle prime zolle di neve e del profumo di un mandarino, quassù riparte la mia settimana. Sorrido davanti a quel semaforo, l’ennesimo (e non ultimo) rosso della giornata.
Pazienza, l’odore di mandarino e i piedi affondati nella prima neve fresca dell’anno valgon ben questo martedì.
Come raggiungere il Monte Matajur
Il Monte Matajur dista una ventina di km da Cividale del Friuli, e lo si può raggiungere facilmente percorrendo la strada provinciale 54. Per chi arriva da Udine, basterà lasciarsi alle spalle Cividale seguendo le indicazioni per il Ponte di S.Quirino, quindi svoltare a destra in direzione Savogna.
Dopo un zigzagare dolce nel cuore delle Valli attraverso le frazioni di Gabrovizza, Masseris e Montemaggiore parcheggiate pure la macchina al Rifugio Pellizzo (apertura stagionale estiva) e proseguite a piedi lungo il sentiero che porta a una minuscola cappelletta in quota: d’obbligo lasciare un messaggio nel libro del viaggiatore all’interno della cappella!
Quando guardi la lontananza, l’orizzonte dà un arco grandioso al tuo sguardo e lo invita a mettervi la freccia.
(L. Olivan)