
Sono dell’idea che gli imprenditori, quelli che nascono geneticamente con quello slancio creativo e quel coraggio di intraprendere nuove sfide, siano tutti dotati di una qualità innata: la fiducia nel domani, qualunque esso sia, dovesse anche apparire fosco e buio. Quando ho incontrato Bepi Tonon, titolare della Carnica Arte Tessile in Carnia, ho riconosciuto immediatamente nel suo sguardo questa virtù invidiabile, nonostante il destino ultimamente l’avesse messa seriamente a dura prova.

Bepi Tonon, titolare della Carnica Arte Tessile
La sua splendida bottega è erede di una tradizione secolare di arte tessile per la casa, e rappresenta tutt’oggi un punto di riferimento importante per chi ricerca un prodotto di artigianato storico e di grande qualità.
Una storia che merita di essere raccontata e sostenuta, come modello di imprenditorialità capace di ispirarsi al passato, vivendo tenacemente il presente per poter tramandare il proprio patrimonio di conoscenze e tradizioni nel futuro.

Il castello di Imbellinum a Invillino di Villa Santina ha ispirato il marchio aziendale
CARNICA ARTE TESSILE: L’EREDE DI UNA TRADIZIONE SECOLARE
Quello che ci ha colpito entrando nella bottega di Bepi Tonon a Villa Santina, assolato paese nel cuore della Carnia, non è solo il pregio dei tessuti che da oltre 50 anni vengono realizzati, ma la sensazione che questi tessuti siano la sintesi di una storia antichissima, trama e ordito di un intreccio straordinario fra storia, cultura e impresa.
“La nostra realtà oggi esiste grazie all’intuizione di Jacopo Linussio” esordisce il signor Tonon “un giovane imprenditore carnico che nel 1700 diede vita al più grande esempio di manifattura tessile basato sull’artigianato domestico diffuso”.
Un modello davvero innovativo che all’apice del suo sviluppo arrivò ad occupare oltre 30.000 persone con più di 1.000 telai distribuiti in altrettante famiglie, e che grazie al sostegno della Repubblica Serenissima di Venezia, esportava i tessuti in Asia e in America. Il lino veniva coltivato a San Vito al Tagliamento, a Moggio Linussio aveva impiantato uno stabilimento per il candeggio della fibra e infine a Tolmezzo funzionava il grande stabilimento per la tintura e la tessitura. Delle tele di lino e di canapa prodotte in Carnia, nel Museo Carnico di Tolmezzo sono visibili numerose testimonianze.

L’arte del tessere in Carnia ha origini molto lontane, a partire dal 1700 grazie a Jacopo Linussio
Purtroppo, lentamente, la tradizione tessile scomparve dalle case e dal territorio, fino a quando il senatore Michele Gortani, negli anni ’50 del secolo scorso, si fece promotore di una battaglia per far rivivere questo passato organizzando a Tolmezzo dei corsi di formazione sull’arte del tessere. E il destino volle che ad insegnare questa antichissima arte venne chiamata proprio la madre di Bepi Tonon, Tomasina Da Ponte.
“Mia madre è sempre stata attratta dal mondo della tessitura” ci confessa Bepi. Veneziana di origini, Tomasina era cresciuta avendo con sé sempre un piccolo telaio. Fu lei dipendente della Camera di Commercio della città dei Dogi che insegnò a numerose allieve friulane l’arte della tessitura. Nessuna di queste però ebbe il coraggio di fare il passo successivo e aprire una propria bottega. Quel passo lo fece allora proprio lei nel 1964 avviando la Carnica Arte Tessile.

Tomasina Tonon diede origine nel 1964 alla Carnica Arte Tessile
UNA BOTTEGA ARTIGIANA SPECIALIZZATA NELLA TESSITURA JACQUARD
La tessitura è un’arte: l’arte di costruire un tessuto con l’intreccio dei fili di ordito con quello di trama.
Del resto tessere fu tra le prime attività complesse dell’uomo, in cui uno, l’ordito, si apre sempre per accogliere la trama che solo così lo può attraversare in un susseguirsi di andate e ritorni.
Dal 1964 ad oggi la storia della Carnica Arte Tessile è una matassa di fili che si intrecciano, si perdono, si ingarbugliano per poi sempre tendere insieme per costruire la trama del futuro. Al suo esordio Tomasina scelse i locali di una vecchia falegnameria a Invillino di Villa Santina.
L’attività era essenzialmente rivolta alla produzione di semplici capi di abbigliamento di lana e di seta, tessuti con l’impiego di telai a mano di piccole dimensioni, mentre per la produzione di biancheria per la casa veniva utilizzato uno speciale telaio jacquard.

Bepi Tonon ci spiega le peculiarità della tessitura jacquard

I telai jacquard permettono, mediante la lettura di schede forate, di realizzare i motivi decorativi sul tessuto attraverso i diversi intrecci dei fili di trama ed ordito
Bepi ci parla con orgoglio di questa specialità tessile: “Il telaio Jacquard è stata l’invenzione più rivoluzionaria nella tessitura artistica”. Viene alla luce nel 1801 grazie all’intuizione dell’inventore Joseph Marie Jacquard vissuto ai tempi di Napoleone: in pratica si tratta di un telaio che utilizza delle schede perforate che guidano in modo automatico la tessitura della trama sull’ordito e di conseguenza la formazione del disegno sul tessuto. Questo permette al tessitore di lavorare da solo, senza bisogno di un aiutante che intervenga di volta in volta a creare le bocche d’ordito per seguire il disegno sul cartone preparatorio.

I filati impiegati nella tessitura, sono scelti tra quelli naturali di maggior pregio, lino e cotone principalmente

Collezione di tessuti che riproducono antichi disegni, i cui prototipi sono conservati al Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo
“Mia madre si innamorò di questo lavoro che era artigianato e arte al tempo stesso.” Così per passione prese a frequentare la bottega Bevilaqua Luigi la più antica di Venezia, tra le eccellenze nella tessitura jacquard. Un sapere che Tomasina riesce a riprodurre su tessuti di altissimo pregio recuperando sofisticati disegni della tradizione passata. Negli anni ’70 la bottega si specializza nella produzione di biancheria per la casa e lancia la collezione dei fiori di montagna che riproduce su lini e cotoni delle fiandre francesi o egiziani raffinati ricami dei manufatti tradizionali, con motivi di frutta, fiori, geometrici ed arabescati riprodotti con i diversi intrecci dei fili di trama e ordito su tessuti di lino, cotone e seta di altissima qualità.
“Se respiri un’arte in una famiglia, farai quell’arte, anzi, sarai quell’arte”.
Bepi Tonon entra in azienda negli anni ’80, i progetti erano altri, ma il destino lo riporta lì, accendendo anche in lui l’amore per la bellezza e l’arte della tessitura per mezzo della quale quella bellezza si tramanda da secoli.
L’intero ciclo di produzione si è sempre svolto all’interno dell’azienda attraverso le mani esperte di tessitrici seguendo autentici criteri artigianali, apprezzati in Italia ma anche all’estero. In Austria, Germania, Francia le richieste non sono mai mancate e così le raffinate tovaglie, lenzuola, tappeti e tendaggi della bottega, hanno trovato ospitalità nelle più prestigiose boutique europee del tessuto artistico per la casa.

Fra le collezioni di disegni più esclusive, va ricordata quella dei Fiori di montagna: tutti i disegni sono stati ricavati dai bozzetti del pittore Arturo Cussigh, il “poeta dei fiori”
PIU’ CHE TESSUTI, AUTENTICI MANUFATTI ARTISTICI
In una storia imprenditoriale così originale, non potevano mancare delle commesse “illustri”: la proverbiale umiltà degli imprenditori di montagna ci “cela” clienti davvero celebri, di cui veniamo a sapere in un secondo momento.
Nel 1999 Bepi Tonon consegna personalmente a Papa Giovanni Paolo II una casula confezionata su misura con la simbologia dei mosaici della Basilica di Acquileia; negli anni’ 90 fornì anche la maison di Dior a Parigi; negli anni ’80 allestì il castello di un principe della Loira e Marcello Mastroianni è stato un cliente della Carnica Arte Tessile!
Nan male davvero: ecco perchè definire la produzione della bottega carnica “biancheria per la casa” ci sembra assolutamente riduttivo e inadeguato. E’ sufficiente guardare e toccare con attenzione i manufatti per rendersi conto del pregio e della raffinatezza delle collezioni. Tovaglie, asciugamani e lenzuola sono confezionate su tessuti pregiatissimi e con una ricchezza di ricami e fattura da renderli preziosi manufatti artistici.
Oltre alla linea classica e moderna, l’Azienda cura con particolare attenzione anche una collezione di tessuti tradizionali che riproducono antichi disegni, i cui prototipi sono conservati al Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo. Fra le collezioni di disegni più esclusive, va senz’altro ricordata quella dei Fiori di montagna, che oggi è considerata come tessitura tipica della Carnia. Tutti i disegni che la compongono sono stati ricavati dai bozzetti del pittore Arturo Cussigh, il “poeta dei fiori”.
L’INCENDIO E LA CORAGGIOSA RIPARTENZA
22 Luglio 2020: un terribile incendio distrugge completamente lo stabilimento della Carnica Arte Tessile. Le cause non sono ancora chiare ma purtroppo quasi tutti i dieci telai meccanici in diverse altezze di cui si avvaleva il laboratorio vanno completamente in fumo.
“Con dolore immenso ho visto bruciare la nostra Tessitura. La Tessitura della Carnia intera. Ma siamo artigiani e nella nostra natura c’è la tenacia, la perseveranza, la voglia di non mollare”.
Ci confessa l’imprenditore.
Una tenacia che non delude: quando visitiamo la nuova bottega aperta appena una settimana prima accanto allo stabilimento distrutto, Bepi Tonon ci accoglie con l’entusiasmo e la grinta di chi desidera ripartire ad ogni costo. La solidarietà del territorio e di alcuni amici artigiani gli hanno permesso a pochi mesi dalla tragedia, di farcela e ricominciare con una piccola produzione. Due cari amici tessitori di Treviso e di Arezzo hanno reso possibile ripartire con la produzione mettendo a disposizione due telai per far si che “il nostro Bepi potesse andare a tessere in casa d’altri”. E così a Dicembre è nuovamente rinata la Carnica Arte Tessile.

Il nuovo negozio della Carnica Arte Tessile a Villa Santina
“Resistiamo nonostante le avversità, anche per tramandare dei saperi che ci arrivano da lontano. Tessiamo non solo fili ma la storia della nostra terra, facendola rivivere ogni giorno, nelle case.”
Lasciamo la bottega della Carnica Arte Tessile ammirate dalla forza e dallo spirito di questi imprenditori di montagna che nonostante tutto perseverano in un progetto che va al di là del disegno imprenditoriale: in ogni pezzo realizzato artigianalmente in questi laboratori, è racchiusa la forza della tradizione; in ogni trama la passione per un mestiere antico che si rinnova, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Un piccolo miracolo quello di Bepi, che ha consentito di riannodare quel filo che Tomasina prese in mano coraggiosamente nel 1964 e che noi ci auguriamo non si interrompa mai.
“La vita è come una stoffa ricamata della quale ciascuno nella propria metà dell’esistenza può osservare il diritto, nella seconda invece il rovescio: quest’ultimo non è così bello, ma più istruttivo, perché ci fa vedere l’intreccio dei fili.” A. Shopenhauer