
Il Friuli Occidentale è stato per me una scoperta tardiva, un lembo di casa che fin dalle prime volte mi si è mostrato davanti nella sua semplice ricchezza e moltitudine di sorprese. Sono arrivata a Polcenigo dopo essermi imbattuta ripetute volte nei tanti riconoscimenti di cui è stato insignito: iscritto alla lista dei “Borghi più belli d’Italia”, include l’unico parco rurale d’Italia e un sito palafitticolo paleolitico (il Palù di Livenza) dichiarato patrimonio dell’umanità e protetto dall’Unesco. Solo per cominciare.
Insomma, perché Polcenigo vale una visita? Ecco i nostri 5 motivi, alcuni più culturali, altri decisamente più goderecci e sognanti, per chi vuole concedersi una visita in questo paese che conta poco più di 3.000 abitanti e profuma di vita e laboriosità.
1. A passeggio tra viuzze e viette: benvenuti in uno dei “Borghi più belli d’Italia”!
Arriviamo a Polcenigo in una gelida tarda mattinata di gennaio, un cielo limpido e un sole a tutto tondo a farci da compagnia. Le guide ci indirizzano subito verso musei e case nobiliari, noi scegliamo di incamminarci nelle tantissime viuzze ciottolate che costruiscono lo scheletro e l’anima di questo paese. E così, tra una bottega artigiana e gruppi di case in sassi maestosamente mantenuti in vita, ci lasciamo andare in un andirivieni di vie dai nomi delle casate che un tempo vivevano queste zone e che oggi rivivono nello spirito e nella passione con cui le famiglie conservano ogni singolo sasso della zona.
Forse non tutti sanno che dal marzo 2001 Polcenigo, con le sue frazioni di Sottocolle, Range, San Giovanni, Coltura, Mezzomonte e Polcenigo (“Borc”), fa parte dei 258 “borghi più belli d’Italia”. Parliamo di un progetto nato in Italia con l’intento di salvaguardare, conservare e ridare vita ai piccoli nuclei e comuni che, trovandosi al di fuori dei principali circuiti turistici, rischiano, nonostante il grande valore, di essere dimenticati con conseguente degrado, spopolamento e abbandono. E con questo intento, Polcenigo offre ai suoi visitatori un vasto ventaglio di proposte: dal Buco del Gorgazzo, famoso per le sue acque cristalline dove ogni anno numerosi subacquei tentano la discesa negli abissi (si attesta che ci si possa addentrare ad una profondità di più di 200 metri!), al Palù di Livenza, sito paleolitico dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO dal 2011, fino al Museo dell’Arte Cucinaria locale.
2. Il Castello di Polcenigo: scrigno di storia, segreti e leggende…
Un tempo 366 gradoni accompagnavano a quella che oggi è la rovina di un castello che ha perso parte delle sue facciate e dei tre piani di cui era costituito, ma non di certo il suo fascino e la sua imponenza.
La leggenda narra che prima della costruzione del castello un fuggitivo avesse nascosto un forziere pieno di monete, diventato nei secoli miraggio di ricchezza per pellegrini e sognatori, che si avvicinavano speranzosi al castello per poi essere allontanati da forti raffiche di vento e dalle grida di un cavaliere messo a vedetta del castello.
Miti a parte, quel che rimane oggi di questo nobile palazzo della seconda metà del Settecento fatto costruire da una nobile famiglia veneta, sono le rovine di colonne doriche e frontoni in marco bianco che formano un labirinto che profuma di storia e mistero. Consigliatissima una visita, ancor di più se armati di macchina fotografica!
3. Uno spuntino 100% DOP: essenze di zafferano ed eccellenze Made in Friuli
Per chi volesse appagare non solo la vista ma anche i sensi, consigliamo una chicca del buon gusto friulano: parliamo de “La Taverna – Slow Shop & Bar”, una graziosa enoteca dove i prodotti della nostra terra la fanno da padroni. Noi ci siamo fermati per un pranzo veloce, e siamo stati accolti da un delizioso aperitivo a base di vino bianco e zafferano (coltivato personalmente dal titolare del locale), a cui ha fatto seguito un tagliere di affettati misti selezionati.
All’interno del negozio è possibile acquistare anche svariati prodotti a km zero: noci, conserve, marmellate, distillati, frutta e verdura. Rigorosamente bio e di stagione! I prezzi non sono propriamente popolari, ma il buon gusto e la classe nel riproporre ciò che la nostra terra ci offre meritano una menzione. Il posto ci ha infine colpito per l’arredamento semplice ma ricercato: degno di nota il balcone con terrazzino affacciato sulle cascate del Gorgazzo!
4. Parco di San Floriano: il polmone verde di Polcenigo
Se esplorare lo “scrigno” del Friuli Occidentale non vi fosse sembrato abbastanza, consigliamo una passeggiata ristoratrice nel bellissimo ed altrettanto curato parco di San Floriano. Situato a pochi minuti dal cuore del centro del paese, si tratta dell’unico parco rurale in Italia.
Qui si può passeggiare tra dolci colline, prati ed orti botanici curati da mani esperte ed appassionate, ma anche intravedere qualche asino al pascolo o concedersi una pausa presso il punto ristoro immerso nel verde delle colline. Una visita consigliata in tutte le stagioni: corpo e animo vi ringrazieranno!
5. La rassegna annuale dei magici “Presepi di Polcenigo” lungo tutto il paese
Siamo capitati a Polcenigo a ridosso delle vacanze natalizie, attirati dalla curiosa mostra di presepi allestita dagli abitanti del paese lungo tutte le sue vie. E in effetti, siamo stati accolti da una moltitudine di svariati, piccoli e grandi presepi dislocati in ogni angolo del paese: piccoli presepi alle finestre, presepi nelle botteghe, presepi artigianali sapientemente reinventati da mani esperte e ancora altri presepi fantasiosamente allestiti secondo la creatività dei più piccoli. Occhi persi a rincorrere moltitudini di immagini, allestimenti e storie di un tempo che fu.
A Polcenigo ho respirato il profumo della vita di paese, quella dove anche la più piccola viuzza merita di essere preservata ai posteri nella sua autentica vivacità e dove la più semplice bottega vive di amore e tradizioni. A Polcenigo semplicità e passione convivono a costruire il tessuto di un lembo di terra che si svela e rivela ogni giorno ai suoi visitatori. Ancora, giorno dopo giorno.
“Un paese vuol dire non essere soli,
sapere che nella gente, nelle piante, nella terra
c’è qualcosa di tuo,
che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.”
C.Pavese
Sara
Febbraio 22, 2017Bel post! E ottimo consiglio per una gita fuori porta! Per me il pordenonese è ancora sconosciuto, ho visitato solo Spilimbergo, Poffabro e Sacile finora…!
Grazie della dritta! Ciao, Sara di Torzeando around the World
admin
Febbraio 22, 2017Ciao Sara! Grazie per le belle parole, anche per me il pordenonese è stata una recente scoperta, una terra viva e appassionata. Complimenti per il tuo blog, un caro saluto! Paola
Modolo ep Robaczewski Chantal
Marzo 28, 2017Grazie mille Paola per questo bel servizio e queste magnifiche foto . Penso andare a Polcenigo fra poco e questi informazioni mi saranno utili . Polcenigo è miei radici . Sono andata sette anni fa a Polcenigo ma non ho visto tutto .
admin
Marzo 29, 2017Ci fa piacere averti dato qualche consiglio utile, Chantal. Che dire, aspettiamo curiose tue impressioni e tuoi consigli, buon viaggio! Paola
Roberto
Novembre 3, 2018Ciao, sono nato a Polcenigo e mia mamma si chiama Modolo come te ! Forse siamo parenti perché la famiglia Modolo si è distribuita in tutta Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale. Se vuoi puoi scrivermi all’indirizzo mail: Roberto.weg@libero.it, ciao !
Rosi
Marzo 29, 2017Ciao Paola, bellissima la tua idea su un blog che parla di Polcenigo. Io sono Salernitana, ma la mia mamma è di San giovanni da Polcenigo.
Polcenigo è per me il paese delle favole, lo è sempre stato fin dalla mia infanzia. Grazie! Sono almeno una volta al mese in friuli, il resto della mia famiglia vive li…spero di avere il piacere di incontrarti. Ciao Rosi
admin
Marzo 29, 2017Cara Rosi, hai usato le parole giuste, Polcenigo è davvero il paese delle favole! Sono contenta di averti fatto sentire il “profumo di casa”, speriamo di riaverti presto nella nostra terra. Un caro saluto al bel Salento! Paola
Maria Carla Michelone
Marzo 29, 2017Ho apprezzato l’articolo solo in parte. Si accenna al Gorgazzo ed al suo famoso “buco” senza allegare alcuna foto. Nessuna foto del Palù e dei recenti straordinari rinvenimenti . E la Livenza? Sorgente che nasce già come maestoso e splendido fiume. Dimenticato anche il Santuario della Santissima, il palazzo Zaia, il paesino di Mezzomonte… Troppo spazio alla Taverna!
admin
Marzo 29, 2017Gentile Maria Carla, grazie per le tue parole attente e sincere. Per contraccambiare, posso dirti che il nostro intento nel pensare e scrivere questo post su Polcenigo è stato raccontare quello che di “meno convenzionale” questo meraviglioso borgo offre, offrendo uno sguardo e una panoramica un po’ fuori dagli schemi delle classiche guide (lungi da noi esserlo!). Faccio tesoro dei tuoi spunti, anzi ne prendo nota in previsione di un ritorno nella bellissima Polcenigo! Paola
ADRIANO MARCON
Aprile 28, 2017Sono nato a Polcenigo nel 1950 e trovo il servizio molto bello e invitante per i visitatori.
Grazie
admin
Settembre 3, 2017Grazie Adriano, le parole di un locale fanno sempre piacere! Speriamo di ritornare presto a Polcenigo, magari tra i colori dell’autunno. Un caro saluto!
Roberto
Novembre 3, 2018Sono nato a Polcenigo ! se posso vado a mengiare la trota al Gorgaz !
admin
Dicembre 11, 2018Ottimo spunto Roberto, già segnato in agenda!